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LE ORME DEL TIBURZI
Domenichino, una fiaba nera della Maremma
di Michele Marchiani
ISBN 9788876063275
€ 14,00 - Pag. 155
La vicenda si sviluppa nei nostri tempi ma parallelamente, nei ricordi del protagonista, attraversa la storia di oltre un secolo fa. Quartuomo, voce narrante e personaggio principale, è un maremmano che per misteriosi motivi vive lontano da casa, si porta a spasso le vecchie memorie legate al brigantaggio delle sue terre. Porta con se la storia buia di quegli anni che hanno visto i braccianti maremmani soccombere prima ai capricci del Pontefice e, in seguito a quelli di uno stato cinico, crudele ed assenteista. Il percorso comincia dalle esperienze di rivolta legate alla lega castrense e prosegue andando oltre agli anni del processone e della scomparsa dello stesso Tiburzi.
Ci si imbatte in frammenti di storia d’Italia, istantanee di uno stato assemblato con tanti contrasti e contraddizioni, presente/assente ad alternanza. E totalmente inaffidabile.
E comunque si sa, dove c’è una mancanza o un bisogno, finisce sempre per nascer qualcosa che, nel bene o nel male, tenta di colmare la latitanza.
Quando manca lo stato fisiologicamente si sviluppa una criminalità per tessere le proprie trame. E come sempre il destino ci mette beffardamente del suo, maneggiando le vite dei personaggi coinvolti: Quartuomo stesso come il suo antenato Domenico Tiburzi. Il brigante è tuttora un mistero sotto certi aspetti anche per il suo diretto discendente-protagonista di questo manoscritto. Ci sono punti oscuri. Anzi ci sono punti più oscuri degli altri. Ventiquatto anni di latitanza trascorsi “alla macchia” non sono certo schematicamente spiegabili segmento per segmento. Ci sono degli indizi, questo sì, derivati da vecchie storie al focolare. Racconti che hanno attraversato la spessa cortina di oltre cento anni. Sono indizi che Quartuomo analizza dentro di se e descrive.
Descrive portando avanti la sua vita, anch’egli misteriosamente latitante. Invisibile. La sua è una vita da ombra che scivola via. E' una traccia di esistenza, questa, comune a quella dell’antenato. Un destino per alcuni versi forse analogo unisce i due parenti appartenenti ad epoche distinte. In comune c'è una vita nascosta, e un insolito e misterioso modo di vivere…
Michele Marchiani lavora come impiegato e scrive per passione e ostinazione. Ha pubblicato l’autobiografia fantasy “Fu una cosa bella perlomeno quanto breve” con Gianni Monduzzi Editore e “Dog’s tale” con Albatros Il Filo.
Oltre a questo ha scritto su quotidiani e periodici locali articoli di sport (hockey su pista), cultura e cronaca. Ha partecipato alle due edizioni del Premio Letterario Salmastro 2010 e 2011 qualificandosi in entrambi i casi finalista e pubblicando i suoi racconti con gli editori Marco Bucchia e Ouverture Edizioni.
E insomma, dice lui, “Prima o poi capace lo vincerò io quel premio!”.