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LE VELE DI ASTRABAT
di Antonio Messina
Era l’inizio… i quattro elementi, Aria, Terra, Acqua e Fuoco si erano uniti per ricreare l’armonia dell’universo, ma ci fu un intoppo… gli elementi pesanti formarono le Terre del Sole Pallido, gli elementi leggeri invece unendosi diedero vita alla Città del Silenzio, i Cerchi di Luce Energetica. Esisteva un confine ancora inesplorato, materia e energia a cercare l’unione perfetta… poi Atzelil tentò di varcare la zona di confine per completare il suo ciclo; era solo energia ma voleva contaminarsi con la materia ed amare: fu l’inizio della tragedia, perchè gli uomini del Sole Pallido, non appena capirono, cercarono di conquistare la Città del Silenzio e i Cerchi. Otlan amava Atzelil, l’amava di un amore assoluto, e per questo aveva inviato Neilos ad Astrabat, il pianeta di Sabbia e Ombre Lunari, dove un vento miracoloso, venendo a contatto con le cellule, le rigenerava, permettendo al corpo di rinascere tre volte... ma anche gli uomini del Sole Pallido sapevano, volevano conquistare Astrabat e lavoravano ad un progetto folle per possedere l’immortalità, estendendo il loro dominio all’intero universo.
Antonio Messina è nato a Partanna (TP). Ha pubblicato L'Assurdo Respiro delle Cose Tremule (2003), il fantasy filosofico La Memoria dell'Acqua nuova edizione (Il Foglio 2010), Le Vele di Astrabat nuova edizione (Il Foglio 2010), la silloge Dissolvenze (Il Foglio 2008), e il fantasy ambientato nel mondo dei videogiochi Ofelia e la Luna di Paglia (Il Foglio 2009) Alcune sue liriche sono state pubblicate in antologie poetiche (Parole d'Amore - Giulio Perrone editore Roma). Vive a Padova.